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G. Quazza, 1982

“[...] aspetto o alimento essenziale del suo “mestiere di storico” fu l'esperienza nelle operazioni di guerra affrontata con l'entusiasmo di un giovane  che aveva conosciuto l'incontro con il filone democratico dell'interventismo  […] che coltivava la speranza di combattere non solo l'ultima guerra del Risorgimento per liberare le terre italiane ancora soggette allo «straniero» ma anche la guerra alla guerra”.

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